Dalla quarta di copertina:

"La Bioetica sta vivendo attualmente una notorietà del tutto particolare, in virtù degli spettacolari progressi della scienza
e della tecnica, che hanno portato, nel corso del ventesimo secolo, a traguardi che nei secoli passati forse nessuno avrebbe
potuto preconizzare, ma che hanno anche condotto all’inquietante interrogativo se tutto quello che la scienza e la tecnica
prospettano come possibile e fattibile sia comunque e sempre lecito sul piano morale. Nella sperimentazione e nella clinica,
tanto più perchè è chiamata in causa la vita, nessuno dei protagonisti, in verità nessun essere umano, potrà esimersi dall’emettere
dei giudizi e dal compiere delle scelte responsabili. La bioetica, dunque, - ed ecco, in parte, la ragione del suo successo
in ambito culturale, - non potrà fare a meno di fare parte del bagaglio intellettuale ed esperienziale di ciascun uomo che
si troverà a vivere nel 2000. In questo contesto, vengono proposti alcuni saggi, che oltre ad affrontare aspetti eminentemente
applicativi, e di estrema attualità, come la clonazione o l’uso terapeutico del Viagra, tentano di condurre delle riflessioni
alla ricerca di un fondamento forte, che possa dare compiutezza alle scelte etiche operate con responsabilità in campo clinico
e sperimentale. Nella dimensione prospettata, per tutti coloro che si occupano di problemi bioetici, e in particolare per
i medici, che vivono in prima persona i dilemmi presentati dai pazienti, la riflessione filosofica, soprattutto etico–antropologica
e metafisica, ma anche ermeneutica, non può e non deve essere da meno della competenza biologica e clinica: è questo uno dei
messaggi di fondo che emerge dalla lettura di questo volume".