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MARC Record from harvard_bibliographic_metadata

Record ID harvard_bibliographic_metadata/ab.bib.13.20150123.full.mrc:1003033472:3071
Source harvard_bibliographic_metadata
Download Link /show-records/harvard_bibliographic_metadata/ab.bib.13.20150123.full.mrc:1003033472:3071?format=raw

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100 1 $aVanzan, Anna,$eauthor.
245 10 $aDonne e giardino nel mondo islamico /$cAnna Vanzan.
264 1 $aFirenze :$bAngelo Pontecorboli editore,$c2013.
300 $a149 pages :$billustrations (some color) ;$c21 cm
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504 $aIncludes bibliographical references (pages 147-148).
505 0 $aGenesi del giardino islamico -- Cortili-giardino come estensione dell'harem -- Chi dice donna dice giardino -- Le signore dei padiglioni -- Donne nel giardino, restituzione di presenza -- Erboriste, medichesse, regine e erbe d'amore -- Patrone e ispiratrici -- Donne e tulipani ottomani -- Donne dell'islam e giardini: lo sguardo orientalista -- Donne che si fanno giardino -- Giardiniere d'oggi.
520 $a"Fin dai suoi albori, la civiltà musulmana si preoccupa di “islamizzare” ogni aspetto della vita pubblica e privata, compresi gli spazi. L’etica islamica prevede che pubblico e privato siano rigidamente separati, e tale concezione si riflette immediatamente sulla casa d’abitazione, difesa da mura che celino gli abitanti da sguardi esterni, proteggendo la privacy familiare. La vita dei residenti è rivolta all’interno, dove, dopo l’ingresso principale, si apre un cortile attorno al quale si svolgono le attività familiari. Il cortile-giardino, s’arricchisce di alberi, piante, fontanelle o addirittura vasche (tipiche quelle in Iran e nel sub continente indiano), recipienti in metallo o marmo, gabbie per gli uccellini, e spesso si avvale della bellezza dei delicati intarsi nel legno che contorna le finestre degli ambienti affacciantisi sul cortile stesso o aggettantisi sulla strada esterna. E così che, al posto delle finestre comunemente intese, nascono vere e proprie costruzioni articolate (mashrabiya), delicatamente intagliate nel legno, che consentono alle donne di vedere fuori senza essere viste dagli estranei. Un luogo dove passeggiare con le proprie dame o dove le stesse potevano trascorrere il proprio tempo in piena libertà. Il giardino, infatti, è hortus conclusus e, come tale, spazio quanto mai atto a ospitare la presenza femminile che nelle società islamiche deve rimanere, preferibilmente, celata all’interno di ginecei (harem) di cui il giardino è la naturale estensione. Ecco che il binomio donne-giardino si rafforza e occupa spazi sociali, letterari, artistici e antropologici."--$cPublisher's website.
650 0 $aWomen in Islam.
650 0 $aIslamic gardens.
650 0 $aCourtyards$zIslamic countries.
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