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Jürgen Habermas ha dedicato più di trent’anni dei suoi studi alle scienze sociali al fine di definire, attraverso la ricostruzione delle tradizioni di pensiero in esse presenti, un “quadro teorico di riferimento” che orienti i programmi della ricerca storico-sociale. Al pari dei grandi classici del pensiero sociologico, egli ha cercato di affrontare i “problemi della società nel suo insieme” esplicitando gli “assunti”, i “metodi” e gli “obiettivi” della teoria sociale come presupposto indispensabile per un’indagine che ampli i confini disciplinari della sociologia, da un lato alla riflessione filosofica, dall’altro alla ricerca storica.
Nel lungo itinerario della sua formazione scientifica questo programma rappresenta il filo conduttore nell’analisi dei “sistemi culturali”, dei “sistemi sociali”, dei “sistemi della personalità” e, soprattutto, nella “teoria dell’evoluzione sociale”, dalla ricostruzione delle condizioni necessarie alla genesi antropologica delle forme socio-culturali di vita – “l’ominizzazione” – sino all’esame della logica e della dinamica di sviluppo delle “formazioni sociali” che egli suddivide in primitive, tradizionali, moderne e contemporanee.
Nella Postfazione all’edizione italiana di Profili politico-filosofici (2000), una raccolta che contiene scritti di quarantacinque anni di studi (1953-1998), Leonardo Ceppa sottolinea i due aspetti essenziali dell’opera di Habermas: “la coerenza teorica” e il “carattere assimilatorio”. Habermas non è un pensatore “rivoluzionario” ma un “riformista” che, ricorrendo a un’immagine ingegneristica, all’isolamento del “pensiero che scava fossati” preferisce “costruire ponti” tra i campi del sapere. Questa ricerca si segnala per il tentativo di recepire criticamente le acquisizioni specialistiche delle scienze sociali e della filosofia finalizzando questa “tensione apprenditiva” alla costruzione di un quadro generale.
Nato dai nostri colloqui, di cui mantiene la forma dialogica dei “turni di parola”, il presente volume focalizza lo sguardo sulle società contemporanee – ripercorrendone la struttura, le sfide presenti e gli scenari futuri – e sulla funzione sociale della sociologia.
Ne scaturisce un’indagine di fenomeni fondamentali per comprendere le “trasformazioni della modernità”: la modernizzazione, il capitalismo organizzato, lo stato sociale, la democrazia politica, la diversità culturale, l’opinione pubblica, la globalizzazione, la crisi ecologica, le disuguaglianze mondiali, i conflitti nazionalistici, il terrorismo islamico, la secolarizzazione, l’ingegneria genetica, l’integrazione europea e la politica mondiale.
Nel riordinare i temi sociologici da lui proposti abbiamo cercato di sistemare l’analisi delle società contemporanee a un livello che non si accomodi sul piano dei commenti troppo facili che gli intellettuali, i politici e la gente comune amano fare sull’attualità e che, mantenendo una visione d’insieme sull’opera, chiarisca il testo e i suoi punti ciechi. Il volume si propone come uno strumento di lavoro che accompagni a una lettura critica. Sullo sfondo rimane la domanda se Habermas riesca davvero a conseguire, nei suoi itinerari attraverso la “storia delle idee”, la coerenza logica e la profondità d’indagine così necessarie a “sistematizzare” le ricerche delle scienze sociali in un quadro teorico. Alcune perplessità avvalorate dal confronto con i testi e con la letteratura critica ci hanno suggerito di riservare ai problemi metodologici uno studio specifico che chiarisca il concetto di “scienza ricostruttiva” e ne illustri le applicazioni nell’ambito delle teorie della riproduzione culturale, della socializzazione e dell’evoluzione delle formazioni sociali – uno studio le cui linee sono solo anticipate nell’Introduzione. Il programma di ricerca e la sua recezione critica, relativamente agli assunti della teoria dell’evoluzione sociale.
Ci auguriamo di aver raggiunto la chiarezza argomentativa e la semplicità linguistica dovuta al lettore, confidando nella “cooperazione amichevole-ostile di molti scienziati”.
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Subjects
SociologyEdition | Availability |
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1
Dialogo su Jürgen Habermas: Le trasformazioni della modernità
2007, Edizioni ETS
- Edizioni ETS
8846719336 9788846719331
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Book Details
First Sentence
"L’interpretazione del pensiero di Habermas, oramai da decenni molto dibattuta, ha avuto sin dai primi anni ’80 anche in Italia un centro di diffusione nel gruppo di studiosi che ha animato la rivista Fenomenologia e società e il Seminario di teoria critica. Una Comunità di Ricerca che si è trovata in una situazione di quasi monopolio nella discussione dei suoi scritti, la maggior parte dei quali ben tradotti in pubblicazioni curate prima da Gian Enrico Rusconi e in seguito da Leonardo Ceppa. L’interesse verso l’opera di Habermas si è nel tempo allargato all’intero campo delle scienze umane e sociali ma la sua lettura prevalente rimane ancora segnata dall’impronta di quella recezione iniziale. Al pari di ogni tradizione culturale codificata il canone della critica di Habermas è al contempo un processo, una procedura e un prodotto. In altri termini, qualcuno ha scelto secondo qualche criterio qualcosa ottenendo un certo risultato tra quelli possibili. Nel nostro caso coloro che, con merito, hanno avviato una recezione metodica sono prevalentemente dei filosofi che, restringendo l’orizzonte interpretativo alla “storia delle idee”, si sono concentrati sui numerosi excursus che Habermas compie all’interno del pensiero filosofico, finendo così per distogliere l’attenzione dal “programma di ricerca” di “teoria generale della società” con cui il nostro autore presenta la sua opera almeno dal 1970."
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