An edition of Un "abile per la pace" (2013)

Un "abile per la pace"

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September 22, 2024 | History
An edition of Un "abile per la pace" (2013)

Un "abile per la pace"

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Nel titolo si riassume perfettamente lo straordinario percorso che Massimo Toschi racconta. Disabile per una poliomielite contratta a undici mesi, proprio allo scoppio della bomba di Hiroshima, è destinato a una vita in carrozzella e piena di ostacoli. Di fatto fin da studente all'Università Cattolica di Milano si impegna rispetto ai carcerati. I poveri e la pace divengono il suo punto di attenzione. Sposatosi nel 1970, ha una figlia e ha svolto per oltre trent'anni l'attività di insegnante. Viaggi in Algeria e Sierra Leone lo mettono a contatto con il disastro dei fondamentalismi e delle guerre africane coi ragazzi-soldato, ma anche con figure di pace come furono i monaci uccisi a Tibhirine. Nel 2000 il presidente della Regione Toscana lo invita a essere consigliere alla presidenza regionale per la pace.

Publish Date
Publisher
Jaca Book
Pages
316

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Edition Availability
Cover of: Un "abile per la pace"
Un "abile per la pace"
2013, Jaca Book
brossura

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Book Details


First Sentence

"Sono nato nel 1944, ma la mia storia inizia un anno dopo con la poliomielite, nell'agosto del 1945. Un attacco di poliomielite mi colpì in modo particolare alla spina e alle gambe e, per oltre dieci anni, mi ha impedito di camminare. L'agosto del 1945 è il mese di Hiroshima e Nagasaki: la polio è per me una specie di battesimo, una nuova immersione nella storia violenta del mondo. [..] Nell'agosto del 1945 inizia la mia lotta contro questa malattia, che alla fine è diventata la grande compagna della mia vita, perché non mi ha più abbandonato. In ogni passaggio della mia vita la polio è rimasta una presenza. In questo non c'è solo l'aspetto, come dire, fisico, ma anche l'aspetto spirituale, culturale di una malattia."

Table of Contents

Prologo
Dalla polio al triciclo
La domanda sul perché e la conversione
Un vescovo e un prete
Dossetti e il Centro di documentazione
L'incontro con Piera
Vivere la vita e vivere la morte
Tra anni ‘70 e anni ’80
I miei studi
Il servizio ai malati terminali di AIDS
La ripresa dell’impegno civile
La nascita dell'Ulivo
La vittoria dell’Ulivo
Due partenze
L'Algeria e la politica estera
Cade l'Ulivo
Tornare all’ Algeria
Imparare dall’ Algeria
L’anno 2000 e il sentiero della politica
Vivere e morire
Tre incontri
Verso l'impossibile
La Toscana della pace
Dalla morte alla vita: Piera e i bambini di Betlemme
Il Social Forum europeo e la sfida di Martini
La pace sconfitta?
Il progetto Saving Children
Incontro all'Africa
La sfida delle elezioni
Raccontare la pace attraverso i bambini
Un intermezzo
Martini a Betlemme
Dalla profezia all’organizzazione
Verso la fine?
Un nuovo assessorato
La seconda campagna elettorale e il nuovo assessorato
Parole che sorprendono la politica
Un premio impegnativo come figura del nuovo assessorato
Verso Roma?
Nuovi strumenti
I viaggi dell’assessore nella nuova Africa
I viaggi dei disabili
Disabili senza diritti
I disabili e i luoghi della cultura e delle istituzioni
I disabili e l’esercito
Il governo Prodi
Una collaborazione senza biglietto
Il Libano tra guerra e interposizione
Il rinnovamento alla Farnesina e il sostegno di Napolitano
Le cordate della Farnesina
Il tempo del dialogo
La svolta della Chiesa italiana
Ruini, leader dell’opposizione del centrodestra
Un esercito per l’interposizione
Cooperare per riconciliare: il caso del Libano
Incontro alla nuova Africa
La sfida dei fagiolini
L’Eritrea tra memoria e debito
La signora gentile dell'Asia
Imparare a Kabul
Un rapimento
Gaza, lo scandalo e la storia
Enti locali per la pace
La frontiera dell’impossibile
Il partito della guerra ha vinto
La politica e la guerra
Il miracolo di Gaza
Incontro all’America Latina
Una ferita aperta
Un'altra politica è possibile
Le parole di una nuova politica
Verità
Perdono
Riconciliazione
Unità del mondo è Fraternità Esempio Speranza
Epilogo

Edition Notes

Nel titolo si riassume perfettamente lo straordinario percorso che Massimo Toschi racconta. Disabile per una poliomielite contratta a undici mesi, proprio allo scoppio della bomba di Hiroshima, è destinato a una vita in carrozzella e piena-di ostacoli. Di fatto fin da studente all’Università Cattolica di Milano si impegna rispetto ai carcerati. I poveri e la pace divengono il suo punto di attenzione. Sposatosi nel 1970, ha una figlia e ha svolto per oltre trent'anni l’attività di insegnante. Viaggi in Algeria e Sierra Leone lo mettono a contatto con il disastro dei fondamentalismi e delle guerre africane coi ragazzi-soldato, ma anche con figure di pace come furono i monaci uccisi a Tibhirine. Nel 2000 il presidente della Regione Toscana lo invita a essere consigliere alla presidenza regionale per la pace. Racconta Toschi: «In dieci anni ho fatto circa cento viaggi, dall’Iraq alla Libia, dal Sudafrica al Burkina e al Senegal, da Israele alla Palestina, dall’Eritrea ai Balcani e all’ Algeria, dal Libano alla Tunisia, fino a Myanmar e alla Cina. Mia moglie muore nel 2002, davvero angelo della pace nel Mediterraneo, come qualcuno l’ha voluta ricordare. E la consegna è diventata ancora più stringente, come dire sigillata per sempre dall’intercessione di mia moglie. Quando mi sono trovato dinanzi a Mandela o a Tareq Aziz, a Peres o ad Arafat, a Clinton o a Declerq, ad Abu Mazen, a Olmert, a Isaias Afeverki, quando ho parlato con amici come Romano Prodi o Khalida Messaoudi, ho pensato che io ero solamente il prestanome delle vittime, in particolare i bambini, quelli che pagano sempre il prezzo più alto della stoltezza del mondo. È anche perché sono disabile che penso che la guerra, ogni guerra, va rifiutata e condannata senza se e senza ma, perché ciò che porta il mondo sull’abisso è la violenza, la giustificazione della forza, quasi che i deboli e i piccoli non abbiano che una cittadinanza di serie B. E allora ci può essere un disabile per la pace, anzi la mia disabilità mi ha insegnato che c’è una unica forza che salva il mondo: la forza della mitezza, che fa dei poveri i maestri della pace. Nel 2005 sono scelto dal presidente della Regione Toscana Claudio Martini come assessore alla cooperazione internazionale al perdono e alla riconciliazione dei popoli. In questa nuova e più delicata veste ho lavorato a definire concretamente una politica di riconciliazione e di fraternità. I progetti, costruiti a Fontem, a Gaza, a Goma, in Sudafrica, in Eritrea, nel Medio Oriente o nella riva sud del Mediterraneo, non solo rappresentano un sostegno umanitario, ma soprattutto mostrano che la riconciliazione è possibile, che la fraternità cambia la storia, che la pace non è un'illusione o una parola senza forza. Dal 2010 sono di nuovo, gratuitamente, consigliere del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi per la cooperazione internazionale e per i diritti delle persone disabili».

Published in
Milano, Italia

Classifications

Library of Congress
JZ5540.2.T67 A3 2013

The Physical Object

Format
brossura
Number of pages
316
Dimensions
23 x 15 x centimeters

ID Numbers

Open Library
OL50522236M
ISBN 13
9788816411845
OCLC/WorldCat
856902235

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