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Nel titolo si riassume perfettamente lo straordinario percorso che Massimo Toschi racconta. Disabile per una poliomielite contratta a undici mesi, proprio allo scoppio della bomba di Hiroshima, è destinato a una vita in carrozzella e piena di ostacoli. Di fatto fin da studente all'Università Cattolica di Milano si impegna rispetto ai carcerati. I poveri e la pace divengono il suo punto di attenzione. Sposatosi nel 1970, ha una figlia e ha svolto per oltre trent'anni l'attività di insegnante. Viaggi in Algeria e Sierra Leone lo mettono a contatto con il disastro dei fondamentalismi e delle guerre africane coi ragazzi-soldato, ma anche con figure di pace come furono i monaci uccisi a Tibhirine. Nel 2000 il presidente della Regione Toscana lo invita a essere consigliere alla presidenza regionale per la pace.
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Subjects
International cooperation, Pacifists, Biography, Poliomyelitis, PatientsShowing 1 featured edition. View all 1 editions?
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Book Details
First Sentence
"Sono nato nel 1944, ma la mia storia inizia un anno dopo con la poliomielite, nell'agosto del 1945. Un attacco di poliomielite mi colpì in modo particolare alla spina e alle gambe e, per oltre dieci anni, mi ha impedito di camminare. L'agosto del 1945 è il mese di Hiroshima e Nagasaki: la polio è per me una specie di battesimo, una nuova immersione nella storia violenta del mondo. [..] Nell'agosto del 1945 inizia la mia lotta contro questa malattia, che alla fine è diventata la grande compagna della mia vita, perché non mi ha più abbandonato. In ogni passaggio della mia vita la polio è rimasta una presenza. In questo non c'è solo l'aspetto, come dire, fisico, ma anche l'aspetto spirituale, culturale di una malattia."
Table of Contents
Edition Notes
Nel titolo si riassume perfettamente lo straordinario percorso che Massimo Toschi racconta. Disabile per una poliomielite contratta a undici mesi, proprio allo scoppio della bomba di Hiroshima, è destinato a una vita in carrozzella e piena-di ostacoli. Di fatto fin da studente all’Università Cattolica di Milano si impegna rispetto ai carcerati. I poveri e la pace divengono il suo punto di attenzione. Sposatosi nel 1970, ha una figlia e ha svolto per oltre trent'anni l’attività di insegnante. Viaggi in Algeria e Sierra Leone lo mettono a contatto con il disastro dei fondamentalismi e delle guerre africane coi ragazzi-soldato, ma anche con figure di pace come furono i monaci uccisi a Tibhirine. Nel 2000 il presidente della Regione Toscana lo invita a essere consigliere alla presidenza regionale per la pace. Racconta Toschi: «In dieci anni ho fatto circa cento viaggi, dall’Iraq alla Libia, dal Sudafrica al Burkina e al Senegal, da Israele alla Palestina, dall’Eritrea ai Balcani e all’ Algeria, dal Libano alla Tunisia, fino a Myanmar e alla Cina. Mia moglie muore nel 2002, davvero angelo della pace nel Mediterraneo, come qualcuno l’ha voluta ricordare. E la consegna è diventata ancora più stringente, come dire sigillata per sempre dall’intercessione di mia moglie. Quando mi sono trovato dinanzi a Mandela o a Tareq Aziz, a Peres o ad Arafat, a Clinton o a Declerq, ad Abu Mazen, a Olmert, a Isaias Afeverki, quando ho parlato con amici come Romano Prodi o Khalida Messaoudi, ho pensato che io ero solamente il prestanome delle vittime, in particolare i bambini, quelli che pagano sempre il prezzo più alto della stoltezza del mondo. È anche perché sono disabile che penso che la guerra, ogni guerra, va rifiutata e condannata senza se e senza ma, perché ciò che porta il mondo sull’abisso è la violenza, la giustificazione della forza, quasi che i deboli e i piccoli non abbiano che una cittadinanza di serie B. E allora ci può essere un disabile per la pace, anzi la mia disabilità mi ha insegnato che c’è una unica forza che salva il mondo: la forza della mitezza, che fa dei poveri i maestri della pace. Nel 2005 sono scelto dal presidente della Regione Toscana Claudio Martini come assessore alla cooperazione internazionale al perdono e alla riconciliazione dei popoli. In questa nuova e più delicata veste ho lavorato a definire concretamente una politica di riconciliazione e di fraternità. I progetti, costruiti a Fontem, a Gaza, a Goma, in Sudafrica, in Eritrea, nel Medio Oriente o nella riva sud del Mediterraneo, non solo rappresentano un sostegno umanitario, ma soprattutto mostrano che la riconciliazione è possibile, che la fraternità cambia la storia, che la pace non è un'illusione o una parola senza forza. Dal 2010 sono di nuovo, gratuitamente, consigliere del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi per la cooperazione internazionale e per i diritti delle persone disabili».
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Feedback?September 22, 2024 | Edited by MARC Bot | import existing book |
December 26, 2023 | Created by marino222 | Nuovo libro aggiunto. |